Elisabetta Colombo, Fabrizio Bossa, e Vito Annese
A nome del comitato scientifico AIGO

Sulla base di una serie di parametri fondamentali, individuati da circa 50 anni, si distingue l’attività della colite ulcerosa in lieve, moderata e severa (Tabella II). Nelle forme severe è indispensabile il ricovero e la terapia con alte dosi di cortisone e ciononostante in circa 1/3 dei casi può essere necessario un intervento chirurgico d’urgenza. In caso d’insuccesso della terapia cortisonica, se la situazione clinica lo consente, si può eseguire un ciclo di terapia con ciclosporina, oppure, come ricordato sopra, si può utilizzare l’Infliximab.
Nelle forme con attività lieve e moderata si inizia di solito la terapia con mesalazina per bocca e per via topica, aggiungendo i corticosteroidi in caso di scarsa risposta. Ottenuto il controllo dei sintomi, gli steroidi vengono progressivamente, ma lentamente, ridotti e sospesi. Nelle forme ad interessamento distale (retto e retto-sigma) può essere efficace la sola terapia topica con mesalazina. In caso di scarso successo della terapia topica con mesalazina si può passare a quella topica con steroidi o addirittura ad una terapia combinata. Non è dimostrato che la terapia topica con steroidi sia superiore a quella con mesalazina, ma è frequente che pazienti che non rispondono ad una terapia possano
rispondere all’altra e viceversa. I due farmaci assieme possono avere un effetto sinergico.
E’ possibile che dopo un iniziale miglioramento dei sintomi la malattia non vada in completa remissione o si verifichi una situazione di steroido-dipendenza, con ripresa dei sintomi alla sospensione o alla riduzione degli steroidi. In questo caso è opportuno iniziare una terapia con azatioprina.
Tabella II – Classificazione di Truelove-Witts della gravità della colite ulcerosa.

SEVERA
>6 scariche/die con sangue
Temperatura > 37 °C
Frequenza cardiaca > 90/min
Emoglobina < 75> 30 mm/hr

MODERATA
Forma intermedia

LIEVE
< 4>Non febbre, non tachicardia
VES < 30>