Aurora Bortoli
A nome del comitato scientifico AIGO
Vi sono dei rischi aumentati rispetto alla popolazione sana nelle gravidanze in pazienti affette da MICI, ma la maggioranza delle gravidanze ha un esito favorevole. La gravidanza non influenza negativamente il decorso delle MICI, non aumentando significativamente la frequenza delle recidive né la loro severità.
La gravidanza andrebbe affrontata in un periodo di remissione, in quanto l’attività di malattia può influenzarne l’esito. La terapia di eventuali recidive o della malattia all’esordio può e deve essere aggressiva perché i danni al feto o alla madre possono derivare più dalla attività della malattia che dai farmaci.
Globalmente la gravidanza in pazienti con MICI non deve essere scoraggiata, ma attentamente monitorata.
Per il monitoraggio della gravidanza è indispensabile una stretta e fiduciosa collaborazione tra paziente e medico.
E’ necessario un dialogo tra Pazienti, Gastroenterologo, Medico di Medicina Generale e non da ultimo un coinvolgimento del Ginecologo per un sereno e sorvegliato decorso della gravidanza.
La discussione dei problemi relativi a fertilità e gravidanza dovrebbe far parte di un piano informativo-educativo dei Pazienti in età fertile.