Aurora Bortoli
A nome del comitato scientifico AIGO

I dati della letteratura medica relativi all’esito della gravidanza sono estremamente variabili per numerosità del campione valutato, diversità dei

parametri esaminati e modalità di raccolta dei dati.

Alcuni studi hanno mostrato un rischio aumentato di abortività spontanea, di parti pretermine (< 37>

Viene segnalata inoltre una maggiore frequenza di parto cesareo, che peraltro può avere diverse motivazioni soggettive da parte del ginecologo e della paziente, quindi non necessariamente legate alla patologia concomitante.

In alcuni studi viene segnalata una maggiore frequenza di anomalie congenite nelle MICI, rispetto alla popolazione sana con cui si confrontano i dati.

Teniamo presente che nella popolazione generale il riscontro di anomalie congenite può verificarsi sino al 3% . Nei lavori che hanno considerato questo aspetto la percentuale di anomalie congenite è variabile. Il motivo principale per questa variabilità è dovuto al fatto che alcuni Autori hanno incluso nella valutazione anche le anomalie cromosomiche, chiaramente indipendenti dalla malattia, e anomalie minori, di scarso significato clinico e con poche implicazioni successive, con il rischio quindi di sovrastimare il fenomeno. Va anche considerato che per definire se una malattia o una specifica terapia influenza la percentuale di anomalie congenite è necessario riscontrare anomalie dello stesso tipo, ripetutamente, nel medesimo gruppo di pazienti, con caratteristiche sovrapponibili e trattamento simile. Questo argomento non è sicuramente ancora del tutto chiarito.

Da alcuni studi è emersa una differenza statisticamente significativa per gli aborti terapeutici, sia nella Colite Ulcerosa, che nella Malattia di Crohn. Gli aborti terapeutici, in realtà, sono stati motivati più dal timore, da parte dei genitori e dei ginecologi, dell’influenza della malattia e della terapia sulla gravidanza e sul feto, che da effettiva necessità derivante dal riscontro di malformazioni o reale rischio per la madre.